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Alcuni contenuti per capire meglio il conflitto Israelo-Palestinese

Alcuni contenuti per capire meglio il conflitto Israelo-Palestinese

conflitto Israelo palestinese

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Questo post è una raccolta di contenuti gratuiti, divulgativi e da fonti affidabili (se non lo sono lo segnalo quindi leggete le didascalie) volti a dare le basi per capire il contesto del conflitto israelo-palestinese e della situazione attuale. Per chi ha pochissimo tempo ho segnalato alcuni contenuti, secondo me imprescindibili, con questo simbolo ⚠️

IMPORTANTE

Io non sono coinvolto politicamente, economicamente, ideologicamente nè sentimentalmente con nessuna delle parti coinvolte. Se trovate una qualunque parte di questo articolo incompleta o di parte, questo è dovuto solo alla mia colossale ignoranza. Quindi vi invito a contattarmi in privato su Instagram, e tenendo i toni pacati inviarmi dati da fonti affidabili e controllate, che mi spieghino quello che non ho capito.

Questo articolo è da considerarsi in divenire, e aggiungerò contenuti mano a mano che li trovo o me li mandate.

PERCHÈ QUESTO ARTICOLO ESISTE

L’unico motivo per cui ho deciso di assemblare questo articolo è perchè penso che stiamo scrivendo una delle pagine più buie della storia contemporanea, e l’unica cosa che mi sento di fare è coinvolgere il maggior numero di persone possibili nel processo che ci ha portati fino a qui, con lo scopo che la storia non si ripeta.

A chi mi dirà che lo faccio solo per le views (c’è sempre qualcuno che mi dice che lo faccio solo per le views) rispondo che con un mio video breve pubblicato sulle tre piattaforme su cui lavoro raggiungo in media 250.000 persone, con questo articolo supererò difficilmente i 5.000 lettori, senza contare che per fare un video breve ci metto circa 3 ore, per mettere insieme questo articolo sto lavorando da tre settimane.

LA STORIA

⚠️ Il migliore video in assoluto per capire la storia recente Tra Israele e Palestina è questo di Emilio Mola. In 15 minuti vi riassume tutto quello che serve per capire la situazione, senza glissare sulle parti più difficili. È leggermente polarizzato verso la Palestina, perchè non descrive bene e adeguatamente cos’è Hamas, ma se dovete guardare un solo video cominciate da qui perchè è il più divulgativo e completo.

Un agile riassunto delle radici del conflitto Israelo-palestinese si trova anche sul podcast Mele di Torcha.

Il video che segue cerca invece di andare indietro nella storia. È abbastanza super partes, anche se vi segnalo che in alcune occasioni Geopop è stato criticato per avere scritto i video basandosi soprattutto su fonti israeliane (a loro discolpa è più difficile trovare fonti palestinesi in inglese, soprattutto su argomenti di attualità).

Il video che segue invece si concentra sulla storia dell’ultimo secolo in maniera ancora più asettica. È lungo e pieno di date inutili ma secondo me ha il pregio di far capire quanto la situazione attuale sia anche la triste eredità di una pessima visione colonialista dell’occidente. Guardatelo se volete ulteriore approfondimento.

Secondo me la pecca di questi ultimi due video è di non trattare adeguatamente il problema dell’espansione di Israele tramite gli insediamenti, ovvero l’occupazione di territori palestinesi, che è stata a volte accettata, a volte pallidamente osteggiata, negli ultimi anni fortemente incoraggiata dal governo di Israele.

Non credo lo evitino per una questione ideologica, piuttosto per evitare problemi visto che è una delle cause più vive del conflitto. Io non mi sento di non trattarla, pur sapendo che le critiche pioveranno:

Qui trovate un post dell’ISPI che riassume bene cosa sono le colonie in 5 slide.

Qui trovate un articolo del post che riassume in modo più approfondito e descrittivo il problema delle colonie.

Quello che segue è invece uno stupendo documentario, realizzato da due registi (uno israeliano e uno palestinese) che è stato candidato all’Oscar nel 2013, e che mostra da vicino e “colora” con esperienze di vita vissuta tutta la questione delle terre contese, raccontando l’espansione di Israele negli anni dal 2005 al 2010, e la resistenza palestinese.

ATTENZIONE: contiene scene violente. In alcuni punti manca l’audio perchè sono state usate musiche coperte da copyright, andate avanti.

NOTA BENE: Se avete contenuti riguardanti l’espansione di Israele, le colonie, le questioni politiche (soprattutto lato Israeliano, che facciano capire quanto supporto c’è dalla popolazione) per favore inviatemeli.

Un altro problema non trattato fino ad ora è il rapporto di interdipendenza oggi della Palestina rispetto ad Israele (La striscia di Gaza è stata definita una prigione a cielo aperto), anche qui non ho trovato articoli completi e affidabili che trattassero in maniera divulgativa la questione.

L’ATTUALITÀ

Cosa è successo nelle ultime due settimane, il più possibile mettendolo in prospettiva

7 ottobre – gli attacchi al rave e al kibbutz

Il 7 ottobre c’è stato un attacco dalla Striscia di Gaza verso Israele. Quest’offensiva è stata fatta da Hamas.

Hamas è un’organizzazione politica e paramilitare palestinese (sto citando Wikipedia) che da alcuni paesi, tra cui l’Europa (e quindi l’Italia), è considerata un’organizzazione terrorista.

⚠️ Questo video spiega e mostra l’attacco di Hamas, e ha il doppio pregio di introdurre l’attualità mettendola in prospettiva, e di essere breve (Factanza, Instagram). Se dovete guardare una cosa sola sugli attacchi del 7 ottobre guardate questo.

Questo podcast racconta in breve l’attacco, dando una descrizione (un po’ troppo approssimativa a mio parere) di Hamas.

In questo video (che specifico è un video di opinione, e come tale va preso) c’è una descrizione un po’ più accurata di Hamas. Non condivido tutte le opinioni di Alessandro Masala, ma i primi 5 minuti non sono lontani da quello che penso anche io.

Alcune cose importanti sul 7 ottobre: durante l’attacco sono stati presi 200 ostaggi (israeliani ma anche di altri paesi), il che complica molto le cose.

In questo post del NY Times si fa la conta delle vittime dei due paesi dal 2008 a prima dell contrattacco israeliano via terra (avvenuto il 27 ottobre). Mancano i dati recenti ma è utile per mettere in prospettiva l’attacco del 7 ottobre.

Nell’attacco sono stati uccisi diversi israeliani, tra cui anche 40 bambini. Per un breve periodo è circolata la voce, riportata da diversi giornali internazionali, che fossero stati decapitati. Con grandissima probabilità questa notizia è falsa (Cecilia Sala ha intervistato un giornalista che è stato lì in una puntata del suo podcast), nonostante sia stata riportata anche dal presidente degli Stati Uniti in conferenza stampa (poi smentito da una nota della Casa Bianca).

Purtroppo l’unico video lungo che ho trovato che racconta gli attacchi con un minimo di distacco è il seguente. Non mi piace per diversi motivi, ma è utile per avere un’idea generale e soprattutto intorno al secondo minuto spiega in breve cos’è Hamas:

8-27 ottobre – I bombardamenti

Dopo l’attacco del 7 ottobre, Israele ha rilasciato delle dichiarazioni molto pesanti (ha parlato di voler attuare un “assedio totale” della Striscia di Gaza, poi ritrattato).

⚠️ In questo podcast di Torcha c’è un chiarissimo e brevissimo approfondimento su Benjamin Netanyahu (primo ministro di Israele), che è utile per capire la linea di Israele.

Israele ha chiesto ai civili di liberare la parte nord della Striscia di Gaza (operazione veramente difficile visto il numero di persone che ci vivono, oltre un milione). Ha anche tagliato la fornitura di gas e acqua. Il valico di Rafah, il passaggio tra Egitto e la striscia, da cui arrivavano molti rifornimenti, è stato chiuso.

Quasi un milione di persone si sono spostate verso il sud.

Israele ha cominciato a bombardare obiettivi strategici, colpendo però anche dei civili che stavano scappando.

È bene qui ricordare che nella striscia di Gaza metà della popolazione è composta da minori di 18 anni.

Da sottolineare che la stessa Hamas ha, secondo molti, ostacolato l’esodo dalla parte nord di Gaza, con lo scopo di usare i civili come scudo, aumentare il numero dei morti, e riscaldare gli animi dei paesi arabi vicini a Gaza (fonte: Nessun luogo è lontano, 17 ottobre).

In questo post dell’ISPI sono raccolti in breve gli schieramenti del mondo riguardo a questa questione.

27 Ottobre – L’attacco via terra

Nella notte tra il 27 e il 28 ottobre, Israele ha attaccato via terra la striscia di Gaza con carri armati e fanteria.

Qui siamo nella più stretta attualità quindi non mi dilungo e vi consiglio una serie di fonti da seguire per restare aggiornati:


⚠️ In Questa puntata di Globo (podcast de Il Post) Francesca Mannocchi (giornalista e scrittrice) dà una fotografia interessantissima della situazione di Gaza, di Hamas e dei fatti più recenti:

⚠️ Un taglio internazionale e super partes è dato dalla trasmissione Nessun luogo è lontano di Radio24, che trovate anche in versione podcast. È decisamente la fonte più completa e meglio realizzata (nonchè la mia preferita) e ha degli ospiti PAZZESCHI, ma richiede un po’ di basi.

⚠️ Stories, podcast di Chora condotto da Cecilia Sala è una fonte più accessibile per i meno esperti perchè basata appunto su storie di persone da cui la giornalista cerca di dare una lettura più ampia.

Storie da Gaza è un podcast autoprodotto da Valerio Nicolosi, giornalista e regista, che è stato più volte a Gaza. A livello produttivo (audio e montaggio) è forse uno dei peggiori podcast che io abbia mai sentito, ma la qualità dei contenuti è eccezionale.

AGGIORNAMENTO 28/11/2023

⚠️ In questa puntata di Globo c’è una preziosissima intervista a Lorenzo Cremonesi, inviato del Corriere che ha vissuto più di 25 anni a Gaza e in Israele e si occupa di Israele e Palestina da 40 anni in cui si parla di un sacco di roba interessante.

⚠️ In questa puntata di Stories c’è invece una analisi dei dati di guerra fino alla prima tregua.

Cosa possiamo fare

Credo che l’unica cosa da fare al momento sia donare alle associazioni umanitarie che si occupano di portare primo soccorso e beni di prima necessità nella Striscia di Gaza, ne ho selezionate due:

Medici senza frontiere: da questa pagina potete donare a medici senza frontiere, potete specificare che volete donare per Gaza dal menu a tendina.

Save the children: da questa pagina potete donare per Gaza.

Vi ricordo che le donazioni sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi.

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