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Perchè devi vedere la serie di The Last of Us (recensione senza spoiler)

Perchè devi vedere la serie di The Last of Us (recensione senza spoiler)

  • (Anche se ha dei difetti)
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The Last of us è riconosciuto da tutti come uno dei migliori giochi story-based della storia videoludica: personaggi impeccabili, ambientazioni meravigliose, dialoghi sempre vividi e intelligenti.

Dall’uscita del primo capitolo (2013) il suo creatore e sceneggiatore, Neil Druckman, ha avuto intenzione di riadattarlo per un film. Ci è riuscito solo 10 anni dopo, con una serie.

Queste sono le mie considerazioni, divise tra pro e contro, dopo la visione della prima puntata della serie.

I PRO

Il rapporto con il gioco

Sto apprezzando tantissimo il gioco di rimandi / aggiunte / specifiche / citazioni e modifiche rispetto alla serie. Si sente l’amore di chi l’ha scritta e vuole continuare ad ampliare la sua creatura.

La fotografia

Qualcuno diceva che la fotografia di questa serie è brutta, mi permetto di dissentire: come le ambientazioni dei videogiochi di questa serie vivevano solo della luce naturale e di qualche torcia/fiaccola, rimandando la sensazione di un mondo senza più tecnologia, cosí ambisce a fare la serie tv.

In diversi momenti questo mostra tutti i suoi limiti (si veda la galleria in apertura all’articolo), concordo, ma restituisce anche molto realismo.

La recitazione

Recitazione è veramente convincente, e ha vinto le remore che avevo sul casting già alla prima puntata. Anche i personaggi secondari sono convincenti, e in alcune occasioni gli zombie sono più spaventosi che nel gioco, perchè la telecamera si può permettere di avvicinarsi a livelli che nel gioco non erano accessibili se non in qualche cutscene.

I CONTRO

La colonna sonora

Le musiche di Santaolalla sono belle ma senza innovazione rispetto alla colonna sonora del gioco e per ora poco sfruttate.

L’aggiunta di musiche anni 70/80/90 (chi ha visto sa), mi ha un po’ infastidito perché mi ha subito dato un rimando di serie Netflix. È chiara la volontà del produttore di voler attualizzare una serie che sarebbe potuta risultare “vecchia” facendo qualcosa che rompe un po’ il taglio “alto” della serie.

La regia

La regia è (per ora) molto scolastica e non all’altezza di quella del gioco. Il montaggio è adeguato ma senza grandi momenti, forse è la parte che mi sta deludendo di più.

CONCLUSIONI:

Mentre il gioco ha segnato un punto di svolta nella storia dei videogiochi, la serie ancora non sta segnando un punto di svolta nella storia delle serie (forse è troppo da chiedere alla prima puntata).

Questo non a causa della scrittura – che si conferma ambiziosa intelligente – ma per via della la regia di Mazin che è decisamente troppo timorosa di toccare un capolavoro (o forse non così ispirata).

Per me è un 7,5. In attesa di vederne di più.

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© 2019 Alessio De Santa
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