Questa è la storia, ai limiti dell’incredibile, di come a New York nel 1929 – nel pieno della crisi economica e in un clima di censura contro la creazione e diffusione di materiale pornografico – un gruppo composto dai più famosi pionieri dell’animazione creò il primo cartone animato erotico della storia. Rischiando la galera.
Se preferisci puoi vedere il video che ho realizzato su questa storia sul mio canale Youtube:
Da dove venne l’idea
Non lo sappiamo, probabilmente nacque per uno scherzo. Nel 1929 Zenas Winsor McCay, il padre dell’animazione, l’inventore di Little Nemo e del dinosauro Gertie , avrebbe compiuto 50 anni, e si decise di organizzare una festa in suo onore all’interno di un hotel prenotato per l’occasione. Alla festa furono invitati moltissimi disegnatori e animatori, provenienti da diversi studi di New York.
Si era deciso che durante la serata sarebbero stati proiettati cortometraggi animati, tutti di taglio comico, e alcuni studi si accordarono per creare qualcosa apposta per l’evento.
Molti degli artisti erano ragazzi piuttosto giovani, e potrebbero aver visto nelle proiezioni un’opportunità per sfuggire ai controlli e alla restrizioni a cui la censura li obbligava.
Il primo cartone animato erotico
Esistono tre titoli diversi per questo cartone animato (poichè tre furono gli studi coinvolti), ma quello con cui si è guadagnato l’Olimpo dell’animazione è il nome del suo personaggio principale: Eveready Harton. È in realtà un gioco di parole: Harton suona molto simile ad Hard-on, ovvero “Erezione”, Eveready a “ever ready“, ovvero “sempre pronta”.
Il cortometraggio (muto) racconta le comiche avventure a sfondo sessuale di Eveready Harton, il cui pene, di dimensioni ragguardevoli e perennemente eccitato, a volte si stacca e agisce per conto suo.
Nel corso dei sei minuti, Harton ha una varietà di rapporti sessuali (la cui rappresentazione su schermo sarà vietata negli Stati Uniti fino agli anni ’70) con una donna, un uomo, un asino e una mucca.
Uno solo di questi sarebbe stato sufficiente, all’epoca, per far arrestare tutte le persone che hanno lavorato al progetto e far chiudere lo studio.
Di seguito il cartone animato in versione integrale:
Come hanno fatto a farlo
La produzione di questo cortometraggio è magia pura.
Una dozzina di artisti, provenienti da tre studi diversi, lavorarono di notte per diversi mesi, usando i macchinari degli studi dove erano assunti e – cosa più incredibile – senza poter vedere le animazioni a cui stavano lavorando, nè il lavoro degli altri studi.
Terrorizzati dall’idea che i laboratori che dovevano sviluppare la pellicola capissero su cosa stavano lavorando e segnalassero il tutto alle autorità, gli animatori decisero infatti di sviluppare la pellicola solo a progetto terminato.
Ogni studio condivise con gli altri solo l’immagine finale dell’animazione (in modo che lo studio seguente proseguisse il lavoro partendo da quell’immagine) e un’idea generale della trama.
La pellicola fu spedita a Cuba per essere sviluppata, poiché lì non c’erano i controlli e le rigide restrizioni in vigore negli Stati Uniti.
Chi partecipò al progetto
Difficile stabilire chi fossero i disegnatori coinvolti. La fonte più attendibile in merito è Ward Kimball, uno dei più famosi animatori Disney (il creatore del Grillo Parlante in Pinocchio, dei corvi in Dumbo, e del Cappellaio matto e lo Stregatto in Alice nel Paese delle Meraviglie).
Alcuni tra gli artisti che idearono il progetto secondo lui sarebbero stati: George Stallings, storico disegnatore Disney (Dumbo, Fantasia, Bambi), Walter Lantz (ideatore di Woody Woodpecker), George Canata (Spiderman, Scooby Doo), e Rudy Zamora (Rocky e Bullwinkle, I Jetsons).
Gli studi coinvolti sarebbero quello di Max Fleischer (Popeye e Betty Boop), quello dello storico produttore Paul Terry e quello di Bud Fisher (Ideatore di Mutt & Jeff).
Come andò a finire
Nessuno fu scoperto nè arrestato, e l’unica testimonianza che abbiamo di come venne recepito il cartone animato è sempre di Ward Kimball:
“[gli animatori] non hanno visto il prodotto finito fino alla notte della proiezione. Un paio di ragazzi che erano lì mi hanno detto che le risate hanno quasi fatto saltare in aria il tetto dell’hotel dove lo stavano proiettando.”
Non male.
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(Trento, 1983) Content creator, primo tiktoker italiano a parlare di cinema. Sceneggiatore ed esperto di storytelling. Ha pubblicato due romanzi grafici: “La principessa che amava i film horror”, e “The moneyman”, una biografia di Walt Disney a fumetti. Quest’ultimo è pubblicato in quattro Paesi. Laureato in Scienze della Comunicazione e diplomato in Book Publishing Strategies a Yale. Ha fondato Ilovestorytelling.it con tanto amore.
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